giovedì 25 ottobre 2007

  • Quella che segue è la LETTERA APERTA che ho inviato all'On. Ricardo Franco Levi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
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  • ----- Original Message -----
  • From: guidodesimone PRIMARIE.ORG
  • To: segreteria on. levi - palazzochigi
  • Sent: Tuesday, October 23, 2007 3:41 PM
  • Subject: Proposta dal basso di dialogo pubblico su INFORMAZIONE ED INTERNET, STRUMENTI DI LIBERTA' E DEMOCRAZIA.

Gentilissimo On. Sottosegretario Ricardo Franco Levi,

il tema della DEMOCRAZIA e quello dell’INFORMAZIONE mi stanno a cuore prima di tutto come cittadino.

Ma ulteriore interesse e dedizione in merito sono motivati dalla mia veste di fondatore del Comitato delle Primarie (oggi "Comitato delle Primarie Aperte") e primo firmatario della Proposta di Legge d'Iniziativa Popolare che istituisce le PRIMARIE APERTE in tutto il sistema elettorale italiano e perciò per ogni carica elettiva.

Come lei ben sa, una vera DEMOCRAZIA, l’unica che possa essere considerata tale, si regge su tre gambe: PARTECIPAZIONE, INFORMAZIONE e RAPPRESENTATIVITA'.

Tali fattori sono tutti e tre essenziali; una Democrazia cui manchi uno di essi diviene pericolosamente zoppa, claudicante e manipolabile o, peggio ancora, sostanzialmente falsa.

Per ciò che attiene alla RAPPRESENTATIVITA', lasci che Le suggerisca di visitare ed esplorare il sito http://www.laspedizionedei1001.it/.

Do per scontato il Suo senso civico e perciò sono certo che sarà più che lieto di prendere atto che i Suoi concittadini non sono stati con le mani in mano e che in Italia la Democrazia e la legalità, la vera Democrazia e la vera legalità, sono care a molti più italiani di quelli che se ne occupano ufficialmente e/o istituzionalmente.

Perché così tanti cittadini si occupano di qualcosa che costituzionalmente hanno delegato alle proprie istituzioni ed ai propri “rappresentanti”? Perché 15 anni sono tanti, troppi. È un intero scalino generazionale. E prima o poi l’inefficienza porta chi ne subisce le conseguenze a chiederne conto a chi l’ha provocata e/o non l’ha saputa gestire.

Gli italiani hanno sperato nel buon senso di coloro che, dopo il crollo del "Muro di Berlino" e Tangentopoli, avevano il motivo istituzionale, il ruolo istituzionale, il potere istituzionale e gli strumenti istituzionali per voltare pagina e traghettare il Paese dalla 1° alla 2° Repubblica.

Ma questo, checché se ne dica, non è mai veramente avvenuto. Anzi, siamo a tutt’oggi nel bel mezzo di un pericoloso guado dove l’eccessiva permanenza sta trasformandosi nell’incubo di vere e proprie sabbie mobili. Il mondo politico, prigioniero del "sistema" di veti incrociati che esso stesso ha generato nel tempo, non riesce ad uscire dal vicolo cieco in cui si è incastrato. Blocca perfino coloro che, probabilmente la maggioranza, sono in politica con la volontà di cambiare strada e metodo verso un sistema di gran lunga più DEMOcratico, anch'essi alla mercè della petulante ed egocentrica litigiosità dei "vertici" del sistema e dei loro "intrecci", politici e non, in cui perfino essi sono impigliati.

Mi augurando che Le sia chiaro che io, e chi come me si sta dando da fare dal basso e fuori dalle beghe dipartito per trovare una soluzione, non abbiamo alcun astio verso alcuno; ma di certo siamo consci dei limiti di tutti, nessuno escluso, compresi i nostri.

Perciò, mi lasci sperare che le persone di buon senso in politica apprendano con infinito piacere che i CITTADINI, senza alcuna etichetta di parte, hanno prodotto una SOLUZIONE che va alla radice del problema e LIBERA TUTI dalle pastoie in cui siamo TUTTI prigionieri.

Fatto sta, On. Levi, che Lei, come la stragrande maggioranza degli italiani e perfino coloro che operano attivamente in Politica, non avete alcuna INFORMAZIONE in merito a tale soluzione ed alla sua proposta... Me ne dà atto?

Ma non vorrei che pensasse che l’INFORMAZIONE MANCANTE, sia essa dovuta a disattenzione o reticenza, riguardi solo l'Iniziativa Legislativa Popolare che istituisce le PRIMARIE APERTE.

Anzi, in molti casi diviene addirittura CONTRO-INFORMAZIONE, come se ciò che non si riesce a tenere sotto silenzio, vada allora distrutto agli occhi degli italiani.

Fatto sta che da parecchie settimane, per l'esattezza dall'8 settembre scorso, i principali mezzi d'informazione ed alcuni personaggi del Mondo politico, invece di “celebrare” l'eclatante scoperta che i cittadini si erano decisi (evidentemente da parecchio per arrivare a tanto) a partecipare attivamente smuovendo la maleodorante lacustricità della politica italiana e perciò dando ragione e motivo d'orgoglio a chi aveva fin lì perorato la PARTECIPAZIONE come valore imprescindibile della Democrazia, stanno al contrario attaccandoli in ogni modo.

Questo coro di persone che si strappano pubblicamente le vesti, così scandalizzati da chi ha osato “attaccare” il sistema “democratico”, lo fa con uno dei più antichi sistemi manipolatori: focalizzandosi sulla "forma" della loro PROTESTA (che peraltro potrebbe trovare spiegazione nel fatto che altrimenti nessuno, come al solito, dava loro retta) invece che nel "merito" della loro PROPOSTA, e stanno cercando di farli passare addirittura per dei pericolosi reazionari. Il tutto senza dare alcuna opportunità di contraddittorio e di spazio a chi viene accusato. Brutto segno, direi, sia per l’INFORMAZIONE che per la DEMOCRAZIA. Non Le sembra?

Per mia cultura, io sono una persona piuttosto moderata, però, mi permetta di essere alquanto preoccupato del fatto che l'INFORMAZIONE sia riservata a chi ha il potere e punisce se non addirittura annichilisce e tiene nascosta la PARTECIPAZIONE altrui o, non potendo farlo, la spaccia per ben altro.

Specialmente quanto al contempo, glielo posso dimostrare dati alla mano, l'attuale processo elettorale che dovrebbe tutelare la RAPPRESENTATIVITA' DEMOCRATICA non ha un granché di DEMOcratico. Quindi, non vedo molte persone che si possano mettere sull’altarino della perfezione e nessuno che oggi come oggi si possa definire come effettivamente “eletto”.

Peraltro, mi scusi l’ardire, PER PRINCIPIO chi è eletto non dovrebbe sentirsi “superiore” ai suoi concittadini e titolare di più diritti, bensì, semmai, al loro servizio e con ben più doveri.

Ma veniamo ai fatti che sono di Sua competenza.

Credo che il Disegno di Legge sull'Editoria che porta il Suo nome abbia molti motivi d'essere e di certo dà ottime risposte a molti problemi, comprese le molte potenziali manipolazioni. Perciò il frutto di tanto lavoro, Suo e dei suoi collaboratori, è di certo il benvenuto e va oggettivamente apprezzato.

Però, come spesso accade nei PACCHETTI OMNICOMPRENSIVI, possono esservi incluse alcune "polpette avvelenate" che possono, voglio credere "involontariamente", fare molto danno se non letteralmente uccidere le poche cose positive ancora in essere in tema di Informazione.

Con queste parole Le vorrei far comprendere che tutti coloro, io tra i tantissimi, che stanno lavorando in POSITIVO e dal basso nel Paese, al di là di avere anche noi motivo d’essere arrabbiati come quei pochi che non riescono più a fare a meno di esternarlo, partiamo però dal principio che eventuali errori, fermo restando che siano tali, possano essere stati fatti in buonafede.

Ma se essi sono degli errori, vanno comunque corretti. E possibilmente prima che facciano alcun danno.

Noi esseri umani non siamo infallibili. Ma la nostra intelligenza ci permette sia d’imparare a posteriori dai nostri errori, sia d’affrontare un problema preventivamente, analizzandone i precedenti storici, ma anche guardando quel problema com’è oggi da quanti più punti di vista, quelli altrui appunto, e perciò ascoltando gli altri, specialmente coloro interessati allo o dallo stesso problema.

Ecco perché, specialmente quando si tratta di una materia che riguarda potenzialmente tutti ed è nell'interesse di tutti, ritengo che il migliore approccio per chi è preposto a mettere mano alle regole, sia di parlarne tutti insieme, o quanto meno CONSULTARE PRIMA i diretti interessati o una rappresentanza degli stessi.

L’INFORMAZIONE e la sua correttezza riguarda tutti i cittadini. Un mezzo di comunicazione che è a disposizione di tutti, come INTERNET, riguarda tutti coloro che ne fanno uso; potenzialmente tutti i cittadini, ma ad oggi di certo una percentuale minoritaria, di certo chi ne fa uso in virtù delle proprie LIBERTA' e dei propri DIRITTI COSTITUZIONALI.

Per quanto la percentuale degli italiani che usa Internet in modo sostanziale sia ancora bassa, la quantità di coloro che frequentano la "rete" è comunque misurabile in milioni ed è alquanto eterogenea. Forse questo ha scoraggiato chi, come Lei ed i Suoi collaboratori, ha lavorato alacremente per produrre il testo in materia da proporre al Parlamento ad aprire un consulto così ampio; e probabilmente non ne avete neppure avuto il tempo.

Però, mi permetta di ricordarLe che noi cittadini alle volte riceviamo a casa comunicazioni dal Governo via posta ordinaria con un costo enorme, che stiamo pagando noi, mentre il “popolo di Internet” è sempre e ben più facilmente contattabile con una semplice e-mail e senza alcun costo.

Se poi sono i diretti interessati, i cittadini che usano Internet e che ne fanno quotidianamente quello strumento libero e democratico che è, a proporre al Governo ed al Parlamento di aprire un dialogo costruttivo sul tema, credo che questa divenga UN'OPPORTUNITA' PER TUTTI di dimostrare la propria buonafede, un vero senso civico, la propria democraticità non solo a parole ed una sempre utile e produttiva costruttività.

E' in questo senso che Le do la mia disponibilità, come cittadino, nonché come presidente del COMITATO PER LE PRIMARIE e partecipante attivo ed abbastanza ascoltato in molti dei più recenti movimenti e gruppi di cittadini indipendenti da parti politiche (di cui le annuncio fin d'ora la più ampia partecipazione, tanto critica quanto costruttiva), ma in buoni rapporti anche con molte delle associazioni e dei movimenti più schierati, ad organizzare, di concerto con la Presidenza del Consiglio ed il Parlamento, un FORUM sul tema:

INTERNET ED INFORMAZIONE, STRUMENTI DI LIBERTA' E DEMOCRAZIA

Dialogo tra i cittadini e le Istituzioni sui relativi valori e la loro tutela, le eventuali carenze ed i possibili rimedi, all’insegna della Costituzione Italiana.

Per evitare costi che di questi tempi sarebbero un’ulteriore motivo di critica, l'incontro potrebbe eventualmente avvenire presso una sala tra le tante a disposizione delle istituzioni, purché:

  • si svolga prima che il testo del Disegno di Legge sull’Editoria sia ufficialmente portato in Parlamento,
  • la sede sia sufficientemente ampia per ospitare i molti interessati al tema, fermo restando che si può stabilire un metodo democratico per definire preliminarmente dei rappresentanti destinati agli interventi principali,
  • si svolga in uno o più giorni di fine settimana, per non ledere il diritto di chicchessia a partecipare e comunque ad assistere,
  • sia trasmessa in diretta via Internet e consenta un effettiva possibilità d’inviare messaggi da riportare ai presenti in aula (p.e.: proiettati sullo schermo principale),
  • non sia concepita come il solito susseguirsi di personaggi della politica che si alternano senza dibattito o riducendo quest’ultimo ad un tempo insignificante, ma diventi principalmente un’occasione preziosa per i politici d’ASCOLTARE E CAPIRE le ragioni dei cittadini e poi dibattere tutti insieme, senza privilegi per alcuno,
  • chieda a tutti i partecipanti un approccio ed un comportamento basato sul rispetto reciproco e sull’assenza di pregiudiziali,
  • sia preceduta e eventualmente seguita da un dibattito su Internet.

Le dico fin d’ora che, al di là della grande sala, noi cittadini siamo in grado di supportare tecnicamente un evento del genere con i nostri siti e blog, garantendone la più ampia visibilità ed interattività sulla rete. Perciò ci mettiamo a disposizione.

Di fatto, tale evento potremmo organizzarlo noi stessi, collegando piccole sale via Internet in tutta Italia ed accontentandoci di avere come ospiti del mondo politico quei pochi che risponderebbero al nostro invito a titolo personale o a nome delle loro parti politiche più che come rappresentanti delle istituzioni.

Perciò, credo che questo non risolverebbe il problema di realizzare un dialogo costruttivo proprio tra le istituzioni ed i cittadini interessati su di un tema così delicato.

Pertanto, La prego di considerare questa mia come una LETTERA APERTA, che per trasparenza, verrà pubblicata su Internet mettendola così a conoscenza di tutti gli interessati, ed un’iniziativa dal basso che dà alle istituzioni l’occasione per ascoltare i cittadini con il rispetto che è loro dovuto e che proprio questo darà motivo ai cittadini partecipanti di garantire il pieno rispetto delle istituzioni da cui solo così si sentirebbero rappresentati.

La ringrazio fin d'ora della Sua attenzione e Le auguro il migliore proseguimento del Suo lavoro nell'interesse del Paese.

Cordiali saluti, Guido De Simone

Presidente

e-mail: guidodesimone@primarie.org

Tel. mobile IT: (+39) 348.3318633

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COMITATO PER LE PRIMARIE APERTE

I Cittadini per l’Introduzione per Legge nell'intero Sistema Elettorale Italiano delle Consultazioni Primarie Aperte al Popolo Sovrano ai fini della Proposta e della Selezione delle Candidature

Associazione temporanea di scopo, senza scopo di lucro ed apartitica, tra singoli cittadini

Via Savoia, 78 - 00198 Roma RM

Tel. 06.85.237.264 - Fax 06.8535.0187

http://www.primarie.org/ - info@primarie.org

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COMITATO ORGANIZZATORE DE "LA SPEDIZIONE DEI 1001"

Organismo no-profit gestore della Campagna "Verso l'Italia delle Primarie" che promuove la relativa Proposta di Legge d'Iniziativa Popolare

Via Savoia, 78 - 00198 Roma RM

Tel. 06.85.237.437 - Fax. 06.8535.0187

http://www.laspedizionedei1001.it/

info@laspedizionedei1001.it ______________________________________

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